Nel 2006 esce in una prestigiosa rivista medica uno studio sull’acufene cronico che ha cambiato diametralmente le mie convinzioni riguardo a questo problema.

Lo studio si chiama:  “Tinnitus Sensitization: Sensory and Psychophysiological Aspects of a New Pathway of Acquired Centralization of Chronic Tinnitus” ed è stato scritto da uno dei massimi esponenti mondiali nello studio dell’acufene: il professor Hans Peter Zenner, medico otorino dell’università di Tubinger.

Acufene cronico: le cause

Il testo parte subito in modo chiaro: “nella stragrande maggioranza dei casi, l’acufene cronico è dovuto ad una sensibilizzazione centrale”

Ti starai probabilmente chiedendo cosa significhi tutto questo ed in che modo questa cosa può aiutarti a stare meglio.
Di sensibilizzazione centrale noi di almaphysio siamo molto compententi perchè per molti anni l’abbiamo approfondita e curata nella gestione del mal di schiena cronico.

Acufene cronico: la sensibilizzazione centrale

Grazie agli studi di neurofisiologia e alla risonanza magnetica funzionale risulta esserci un’iperattivazione del sistema nervoso autonomo nelle persone che soffrono di acufene persistente.

diagnosi

Nei test in studio c’è una caratteristica comune a tutti i pazienti. Producendo un suono che superi di pochi decibel il limite di ascolto la persona con acufene persistente ha una reazione emotiva molto maggiore rispetto ad una persona sana. Il suono considerato “normale” dalla maggior parte della popolazione è considerato “intollerabile” da un soggetto con disturbo e sensibilizzazione centrale.

L’acufene è generato nella coclea (organo dell’udito all’interno dell’orecchio), che manda un segnale al cervello.
Questo segnale, però coinvolge anche il sistema limbico ed il sistema nervoso autonomo, ovvero la parte più emotiva di noi e tutte quelle reazioni fisiche che non sono sotto il nostro diretto controllo volontario (aumento del battito cardiaco, sudorazione, tensione muscolare)

Se questa attivazione si ripete frequentemente si instaura un riflesso automatico condizionato, in cui TU potresti sentirti agitato, ansioso, preoccupato (emozioni) e teso o sudato (risposta autonomica) ogni volta che un normale suono supera la tua personale soglia di attivazione.

acufene fantasma

Questa alterazione viene a volte chiamata acufene fantasma, proprio perchè reale ma scatenata da suoni normali. Non è generata da un suono forte esterno, ma da un circuito alterato e potenziato all’interno del cervello (come un vero e proprio amplificatore). In aggiunta, si evidenzia come non sia coinvolta solo la parte cerebrale dedicata alla trasmissione dei suoni ma anche altre aree cerebrali (le emozioni appunto)

C’è una chiara distinzione tra “percezione dell’acufene” da una parte e “reazione emotiva all’acufene” dall’altra.

Acufene cronico

Una proprietà importante del sistema uditivo (e di tutti gli altri sistemi sensoriali) è che gli stimoli sonori innescano una moltitudine di risposte, risultando in complessi schemi stimolo-risposta.
I pattern stimolo-risposta tendono a diventare automatici se vengono attivati frequentemente.

A causa di queste interconnessioni, il suono un tempo semplice dell’acufene si trasforma in un modello di segnale neurale altamente complesso che è qualitativamente molto diverso dal segnale unidimensionale che ha lasciato la coclea.

Le associazioni tipiche sono le emozioni negative i pensieri del contesto dell’acufene. Le risposte possono essere muscolari o vegetative, ma anche l’ossessione, la valutazione negativa, il coping e l’attenzione focalizzata possono essere risposte tipiche.

Perchè tu ne soffri?

La domanda decisiva è perché alcuni pazienti con acufene cronico sono sensibilizzati e altri no. Un numero considerevole di individui non presenta sensibilizzazione all’acufene dopo un periodo iniziale di acufene; queste persone, di regola, non hanno bisogno di aiuto professionale. L’inizio della sensibilizzazione è caratterizzato da:

  1. una procedura di induzione basata su attributi specifici dello stimolo, come la sua imprevedibilità e intensità;
  2. un intenso modello di stimolo-risposta prodotto dagli attributi essenziali che contribuiscono ad una facilitazione a breve termine
  3. l’elicitazione cronica del pattern stimolo-risposta, causando specifici processi di apprendimento che inducono iperreattività (automatica) basata sulla facilitazione a lungo termine delle risposte.

Gli attributi essenziali che inducono la sensibilizzazione sono i seguenti:

  • lo stimolo è potenzialmente nocivo,
  • lo stimolo induce paura,
  • il verificarsi dello stimolo è imprevedibile e
  • il paziente si sente impotente a causa della mancanza di controllo

Acufene cronico: cosa fare

Se soffri di questo disturbo è importante avere una figura competente di riferimento che possa farti migliorare quegli aspetti alterati (descritti sopra) piuttosto che perdere tempo con terapie che non funzionano.
Noi di almaphysio abbiamo un team di professionisti specializzati nella cura dell’acufene cronico che può aiutarti a riprendere in mano la tua vita e ritornare a goderti ogni momento della giornata.

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