- Quando gli adulti raggiungono i 70 anni, riferiscono tassi crescenti di solitudine.
- Questo non è necessariamente un aumento rispetto alle generazioni precedenti, ma gli esperti affermano che può ancora essere dannoso.
- Per evitare la solitudine, gli esperti raccomandano di intraprendere misure come il volontariato.
Ma negli ultimi decenni, questa sensazione occasionale è diventata cronica per milioni di persone.
Differenza tra solitudine ed essere soli
Uno stereotipo comune è che la solitudine venga provata solo da persone che non sanno parlare con gli altri o comportarsi in pubblico.
La solitudine può colpire chiunque.
1. Cos’è la solitudine?
Al tuo corpo interessano i tuoi bisogni sociali, perché milioni di anni fa erano un indicatore importante sulle tue possibilità di sopravvivenza.
La selezione naturale premiava i nostri predecessori per essere collaborativi e per formare relazioni con gli altri.
I nostri cervelli si sono sviluppati e sono diventati sempre più precisi a capire quello che pensano e percepiscono gli altri, e a formare e mantenere relazioni sociali.
Essere sociali divenne parte della nostra biologia. Si nasceva in gruppi composti da 50 a 150 persone, con le quali di solito passavi il resto della tua vita assieme.
Quindi era cruciale andare d’accordo con gli altri.
Questo tipo di sofferenza è un meccanismo di adattamento evolutivo all’esclusione.
Questo è il motivo per la quale l’esclusione ci fa soffrire, e in maggior modo, perché la solitudine è dolorosa.
2. Lo svantaggio del mondo moderno
Questa moda accelerò durante la rivoluzione industriale: le persone abbandonarono campi e villaggi per trovare lavoro nelle fabbriche.
Man man che il nostro mondo diventò moderno, questa moda accelerò sempre di più. Al giorno d’oggi, percorriamo grandi distanze per lavoro, amore ed educazione, e lasciamo il nostro gruppo sociale indietro.
Incontriamo meno gente di persona, e le incontriamo meno spesso rispetto al passato. Negli Stati Uniti, il numero medio di amici stretti crollò da 3 nel 1985 a 2 nel 2011.
La maggior parte delle persone vanno in solitudine cronica per caso. Si diventa un adulto e si è sempre occupati con il lavoro, università, romanzi, bambini e Netflix. Semplicemente, non c’è abbastanza tempo.
La cosa più conveniente e facile da sacrificare è il tempo con gli amici. Finché non ti risvegli un giorno e ti rendi conto di sentirti isolato; che stai cercando relazioni più intime.
3. Come la solitudine uccide
Ti fa invecchiare più in fretta, rende il cancro più letale, fa avanzare l’Alzheimer più in fretta ed indebolisce il sistema immunitario.
La cosa più pericolosa a riguardo è che, una volta diventata cronica, si sostiene da sola.
Dolore fisico e sociale usano dei meccanismi comuni nel tuo cervello. Entrambi sembrano delle minacce, e quindi, il dolore sociale porta immediatamente ad un atteggiamento difensivo quando viene inflitto su di te.
Quando la solitudine diventa cronica, il tuo cervello va in modalità “protezione”. Inizia a vedere del pericolo e dell’ostilità ovunque.
Ma non è tutto. Degli studi hanno scoperto che quando ti senti solo, il tuo cervello è molto più recettivo e allertato verso gli stimoli sociali, ed allo stesso tempo, peggiora ad interpretarli correttamente.
La solitudine fa assumere il peggio riguardo le intenzioni degli altri nei tuoi confronti.
4. Cosa si può fare a riguardo?
Di solito è di questo tipo:
Tutto questo è solitamente un processo lento che richiede anni, e può raggiungere la depressione ed uno stato mentale che previene i rapporti, anche se desideri averne.
La prima cosa che puoi fare per uscirne è accettare che la solitudine è una sensazione completamente normale, e niente di cui vergognarsi.
Puoi esaminare i tuoi pensieri e controllare se ti stai concentrando troppo sulle cose negative.
Dopo di che, ci sono i tuoi pensieri sul mondo.
- Assumi sempre il peggio sulle intenzioni altrui?
- Entri in un contesto sociale assumendo già come andrà a finire?
- Presumi che le persone non ti vogliano intorno?
- Stai provando ad evitare di essere ferito e di conseguenza non aprirti alla gente?
- E, se è così, riesci a dare agli altri il beneficio del dubbio?
- Riesci ad assumere che non siano contro di te?
- Riesci ad essere vulnerabile ed aperto di nuovo?
- Stai cercando scuse per respingere degli inviti?
- Oppure allontani gli altri in anticipo per proteggerti?
- Ti stai comportando come se stessi venendo attaccato?
- Stai cercando nuove interazioni, oppure sei diventato conscio della tua situazione?
Se credi di non essere capace di risolvere la tua situazione per conto tuo, per favore, cerca l’aiuto di un professionista per una mano. Non è un segno di debolezza, ma di coraggio.
In qualunque modo cerchiamo di guardare la solitudine, ad esempio come un problema individuale o come una crisi per la salute pubblica, è qualcosa che merita più attenzione.
Gli umani hanno creato qualcosa che non è affatto banale, e nonostante ciò, nessuna delle cose luccicanti che abbiamo creato è capace di soddisfare o sostituire la nostra necessità biologica di relazioni.
La maggior parte degli animali ottengono ciò che necessitano dai loro dintorni. Noi otteniamo ciò che ci serve dal prossimo.
Proviamo a fare qualcosa assieme: parliamo con qualcuno oggi. Che tu ti senta un po’ solo, o che tu voglia rendere il giorno di qualcun altro migliore.
Siamo tutti diversi, quindi solo tu sai cos’è ciò che è adatto a te.
Vogliamo raccomandare due dei libri che abbiamo letto durante la ricerca di questo articolo:
E’ una esplorazione scientifica e divertente sul come sperimentiamo la solitudine sul livello biologico, come si diffonde nella società e cos’ha da dire la scienza sul come uscirne.