Acufene

L’acufene può essere definito come la percezione cosciente di un suono che non è generato da alcuna fonte al di fuori del corpo.

Se ci sono fonti sonore fisiche all’interno del corpo (ad es. i vasi sanguigni pulsanti) l’acufene è chiamato obiettivo.

Obbiettivo perchè potrebbe essere udito da un’altra persona dotata di un microfono e un amplificatore sensibili.

In assenza di qualsiasi fonte sonora fisica all’interno o all’esterno del corpo, l’acufene è chiamato soggettivo.

Acufene oggettivo

L’acufene oggettivo è il risultato del flusso sanguigno che diventa udibile (ad es. quando una vena pulsa contro il nervo uditivo nel sito in cui il nervo entra nel cervello – De Ridder, 2010).
Può anche essere una vena che pulsa nell’orecchio medio. La pulsazione cambia periodicamente la pressione dell’orecchio medio e quindi produce un suono udibile.

il suono pulsante spesso è il risultato del suono emesso dal flusso turbolento del sangue che viene trasmesso all’orecchio interno. Sentire il proprio battito del cuore provoca l’acufene pulsante.

Acufene soggettivo

L’acufene soggettivo può essere percepito solo dal malato. Qualcuno che non ha un disturbo simile non ha idea di come sia, come si sente e cosa significa averlo. Ciò rende molto difficile comunicare ciò che si sta vivendo.

Questo tipo di disturbo può avere 2 cause:

  • La perdita transitoria di udito, dovuta ad un danno delle cellule pilifere all’interno dell’orecchio
  • Un’alterazione del sistema nervoso centrale che porta a sensibilizzazione centrale

Possiamo paragonarlo al dolore cronico?

Già in passato diversi studi hanno sottolineato la somiglianza di acufene grave e dolore neuropatico centrale, che si verifica senza stimolazione dei recettori del dolore (Tonndorf, 1987; Møller, 1997).

La percezione degli stimoli uditivi è spesso anormale nei pazienti con acufene e la percezione degli stimoli nocicettivi (dolorosi) è spesso anormale nelle persone con dolore centrale. Molte persone con acufene grave hanno spesso iperacusia (sentono un suono molto più forte di quello che in realtà è) e le persone con dolore centrale hanno spesso iperalgesia (dolore più forte di quello che è).

La somiglianza tra queste due forme di maggiore sensibilità ed eccessiva reazione al suono normale (iperacusia) e al tocco normale (iperalgesia) è sorprendente.

Arto fantasma

Noi specialisti del dolore cronico abbiamo molto chiaro cosa sia la sindrome dell’arto fantasma.

Il dolore fantasma è un dolore che la persona sente nella parte del corpo amputata

Nei fenomeni fantasma più lievi si sente la presenza dell’estremità precedentemente amputata. Il dolore in una parte del corpo inesistente si sviluppa nel 50–80% di tutti gli amputati (Flor et al., 2006). Allo stesso modo, la parziale deafferentazione del sistema uditivo dà origine all’acufene con un tono che riflette gli input mancanti e può quindi essere definito un suono fantasma (Jastreboff, 1990).

Acufene: ne soffriamo tutti?

Le persone con udito normale collocate in una stanza insonorizzata sperimentano quasi sempre un “rumore dell’orecchio” (Heller e Bergman, 1953). Questa potrebbe essere un’attività spontanea del sistema uditivo presente in tutti noi. Il primo a descriverlo fu Zwaardemaker (1905), un fisiologo a Utrecht, nei Paesi Bassi. Zwaardemaker costruì una stanza insonorizzata e l’ha usata per misurare le soglie acustiche assolute. Ecco cosa descrive:

“In questo silenzio assoluto ogni orecchio suona. Solo nei primi momenti dopo che uno è entrato [nella stanza], non si rileva nulla, ma immediatamente dopo si dirige la propria attenzione a tutto ciò che è udibile, e sia gli osservatori giovani che i vecchi osservano questo squillo fisiologico.

Da queste parole si capisce che quasi tutti abbiano l’acufene, ma che questo diventa udibile solo dopo un certo periodo in completo silenzio. Questo potrebbe essere il risultato di un rapido aumento di percezione del sistema uditivo, che richiede probabilmente più tempo (Formby et al., 2003), o del non sentire più il suono ambientale come copertura.

Spieghiamolo in modo semplice

  1. Il tuo cervello riceve tutti i giorni suoni dall’orecchio che però ignora o non tiene in considerazione.
  2. questi suoni, infatti, non “violano le aspettative” del cervello. Ovvero il cervello si aspetta di sentire questo brusio di fondo e per questo lo ignora.
  3. Può però avvenire un imprevisto che mette in allerta il cervello (la perdita di udito)
  4. il cervello aumenta cosi la sua attenzione su tutti i suoni che sente
  5. Se questa attenzione non ritorna alla soglia di partenza, la persona continua a sentire dei rumori tutto il giorno

Il tuo cervello non è più capace di inibire e “mettere a tacere” i suoi che arrivano dall’esterno

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