La scoperta psicologica più importante di questo secolo è la scoperta dell’immagine di sé “. Che ce ne rendiamo conto o meno, ognuno di noi ha una sua propria e personale idea di “chi sia” e “come sia”. Per alcuni l’immagine di se può essere vaga e poco definita,

In realtà, questa immagine è la nostra stessa concezione del “tipo di persona che sono”.

Immagine di se: come si crea

  • Dalle nostre esperienze passate,
  • dai nostri successi e fallimenti,
  • dalle nostre umiliazioni,
  • dai nostri trionfi
  • dal modo in cui altre persone hanno reagito a noi

Tutte queste esperienze, ma specialmente quelle della prima infanzia, determinano la persona che siamo. Ci siamo fatti un’idea di chi siamo e, consciamente o inconsciamente, agiamo per confermare questa idea.

Perchè bisogna comprenderla

  1. Tutte le tue azioni, sensazioni, comportamenti, persino le tue abilità, sono sempre coerenti con questa immagine di te. In breve, “agirai come” il tipo di persona che concepisci di essere. Non solo, ma non puoi letteralmente agire diversamente, nonostante tutti i tuoi sforzi coscienti o la tua forza di volontà.
  2. L’immagine di sé può essere cambiata. Numerosi studi hanno dimostrato che non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per cambiare la propria immagine di sé e quindi iniziare a vivere una nuova vita. “

Passi di: Maxwell Maltz. “Psico-cibernetica, aggiornata ed estesa”

Dolore cronico

Negli ultimi anni e dopo numerosi studi scientifici, abbiamo imparato come il dolore cronico abbia molteplici cause.

Ci sono fattori:

  • biologici
  • psicologici
  • sociali
  • comportamentali
  • relazionali

Se quindi prima si pensava di curare le persone con dolore cronico esattamente come si cura un osso rotto, oggi sappiamo che questo approccio non funziona.

Se però riflettiamo sulle parole di Maxwell Maltz e sul suo concetto di “immagine di se”, possiamo capire perchè tante persone sviluppano dolore cronico o fanno fatica ad uscire da questa situazione. Negli anni, e dopo tante esperienze negative, potrebbero aver sviluppato un’immagine di se che è auto-limitante ed auto-distruttiva.

Non dico che: “è tutta colpa tua ed è tutto nella tua testa”, ma che

a livello conscio od inconscio sei convinto di essere una persona malata e che le cose non possano migliorare.

Non basta dire: “adesso mi convinco di stare bene e le cose andranno meglio”. Questo è sicuramente un pensiero positivo, ma rimane un pensiero positivo di un’immagine personale negativa. è come mettersi vestiti puliti, ma senza essersi fatti la doccia.

Un lavoro profondo sulla conoscenza di se stessi, del proprio passato e sulle proprie esperienze è la strada giusta per cambiare la propria situazione di salute.
Con la terapia cognitivo comportamentale possiamo aiutarti a prendere questa strada.