Chi soffre di emorroidi si rivolge al gastroenterologo.
Questi pazienti, così come i loro medici di riferimento, hanno l’aspettativa che il gastroenterologo sarà in grado di trattare efficacemente questi problemi. Sfortunatamente, la maggior parte dei programmi universitari di gastroenterologia non includono la cura delle emorroidi [Di Palma 2011]. Questo porta molto spesso al rinvio di questi pazienti a specialisti chirurgici.
Emorroidi: il ruolo del gastroenterologo
Il gastroenterologo è situato in una posizione unica per occuparsi di questi problemi e, nel fare ciò, fornisce un continuum di cure in un modo molto conveniente [Guttenplan 2011]. L’obiettivo di questo articolo è di introdurre la diagnosi e le opzioni terapeutiche non chirurgiche disponibili per questi pazienti.
Storia delle emorroidi
Il problema delle emorroidi non è una cosa recente. Il trattamento topico delle emorroidi è stato menzionato negli scritti egiziani del 1700 a.C., e il primo rapporto di un trattamento chirurgico (una sorta di emorroidopessia) è stato incluso nei Trattati Ippocratici del 460 a.C.
Ci sono riferimenti biblici anche alle emorroidi [Deutoronomio 28:27].
C’è persino un santo patrono delle emorroidi!
Si dice che Fiacre, un monaco cattolico irlandese del settimo secolo, ne abbia sofferto tanto. Un giorno si sedette su una pietra e pregò, e le emorroidi svanirono, lasciando la loro impronta sulla pietra. La leggenda narra che un malato che si siede su quella stessa pietra e prega guarirà dalle sue emorroidi. (sottolineo che l’uso delle pietre non è indicato).
Quanti ne soffrono
Ci sono molte discordanze tra quante persone ne soffrano:
- gli studi variano tra un minimo del 4,4% ad un massimo del 40%
- sono molto rare sotto i 20 anni e molto comuni tra i 45 e i 65 anni
- si crede che almeno il 75% degli italiani ne soffrirà almeno una volta nella vita
- nel 2012 è stato il termine medico più ricercato su google
Anatomia e fisiologia
Il canale anale è lungo circa 4 cm e si estende dal margine anale fino allo sfintere anale (muscolo che forma un “cancello” per chidere l’ano)
Le emorroidi si dividono in:
- interne, sono “cuscini” di tessuto fibrovascolare ricoperti da epitelio colonnare e sono quindi prossimali alla “linea dentata”
- esterne, sono coperte da epitelio squamoso e quindi distali dalla linea dentata.
Esistono in genere tre “cuscini” emorroidali interni principali situati nelle posizioni:
- anteriore destra,
- posteriore destra
- laterale sinistra
Si ritiene che i cuscini emorroidali svolgano un ruolo importante nel mantenimento della continenza, in quanto forniscono il 15-20% della pressione di chiusura a riposo sull’orifizio anale e possono fornire una funzione protettiva per i muscoli dello sfintere.
A causa della natura “erettile” sinusoidale e della loro vascolarizzazione, le emorroidi aiutano anche a mantenere la chiusura anale durante lo sforzo.
Cause
Con il termine “emorroidi” si intende quindi indicare una patologia, mentre in realtà si sono delle strutture anatomiche che abbiamo tutti.
Diventano fastidiose quando:
- si infiammano
- prolassano (escono fuori)
- aumentano di dimensioni
Le cause più comuni che portano a questo problema sono:
- la mancanza di fibre alimentari
- tensione
- costipazione
- diarrea
- gravidanza
- storia familiare
- stare seduti in bagno troppo a lungo
Sintomi
Il prolasso dei cuscini emorroidali porta a vari sintomi, tra cui:
- prurito
- sanguinamento
- gonfiore
- prolasso
Il dolore non è in genere associato a emorroidi interne, quindi se hai anche dolore, sono necessari ulteriori indagini per capire da dove provenga. Va notato che almeno il 20% dei malati di emorroidi ha anche ragadi anali sintomatiche e queste ragadi richiedono un trattamento aggiuntivo.
Emorroidi: diagnosi
Come detto sopra, le emorroidi sintomatiche possono causare diversi problemi, ma ci sono tante altre patologie che possono dare disturbi all’ano, come:
- ragade anale
- fistola
- prurito
- cancro anale
Per questo motivo un’approfondito esame con il gastroenterologo è necessario
Trattamento
Cambiamenti nella dieta e nelle abitudini sono il primo passo.
L’integrazione di cibi ricchi di fibre alimentari ha permesso ai pazienti di defecare senza sforzarsi se sono stitici.
Anche nei casi di diarrea, aumentando la massa delle feci e diminuendo la frequenza dei movimenti intestinali, i disturbi diminuiscono
Il Reader Digest ha condotto un sondaggio nazionale e ha scoperto che il bagno è il posto più comune in cui le persone leggono. Ridurre il tempo speso in bagno seduti sulla tazza è molto utile nel ridurre i sintomi.
farmaci
Ci sono anche innumerevoli farmaci da banco disponibili per il trattamento delle emorroidi. Non ci sono, però, studi clinici di alta qualità per mostrare alcun beneficio a lungo termine di queste sostanze. Anzi, l’uso prolungato di alcune di queste terapie può anche avere effetti dannosi.
intervento medico
- scleroterapia: iniezione di un agende che fibrotizza la zona (utile per problemi piccoli)
- Diatermia e correnti elettriche: per far coagulare il tessuto
- Crioterapia
- Terapia infrarossi
Tutte queste terapie sono utili nel “fermare l’emorragia” e bloccare la perdita di sangue. Non vanno, però, in nessun modo a ridurre la pressione interna sul pavimento pelvico ne ha rinforzare lo sfintere anale.
Fisioterapia ed emorroidi
Se il problema principale delle emorroidi sono l’infiammazione ed il cedimento del pavimento pelvico e dei muscoli dell’ano (lo sfintere anale), la fisioterapia è l’intervento più utile nel correggere definitivamente questo disturbo, attrarverso:
- stiramenti muscolari
- rinforzo muscoli pavimento pelvico
- yoga
- intervento mirato a correggere e modificare l’eccessiva pressione intra addominale
Questo approccio è utile proprio perchè va alla radice del problema. Riducendo la pressione intra addominale e migliorando l’elasticità e la contrattilità dei muscoli del pavimento pelvico, la persona sarà in grado di modificare definitivamente la sua condizione.
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