“Management is doing the things right, Leadership is doing the right things”

Questo gioco di parole inglese ci insegna una cosa:

Tante persone sono competenti nel portare a termine i lavori, solo poche sanno capire quali lavori devono essere fatti.

In una foresta ci sono dei tagliaboschi. Hanno un macete in mano e si occupando di farsi strada in mezzo alle sterpaglie. Dietro di loro i manager si preoccupano di organizzare i turni di taglio, scrivere il manuale di procedura del taglio e affilare i maceti. Più lontano, distaccato dal gruppo, il leader sale sull’albero più alto della foresta e grida: “Fermate tutto, stiamo andando nella direzione sbagliata”.
Purtroppo i tagliaboschi e i manager sono cosi presi dal loro lavoro che rispondono:
“Stai zitto, stiamo facendo dei progressi!”

Quando ho letto questa storia mi ha preso un colpo. Ho rivisto il mio percorso professionale e la storia della fisioterapia degli ultimi 50 anni.

Abbiamo avuto dei Leader sbagliati. O meglio: Abbiamo seguito i Leader sbagliati.

Sembrava un futuro roseo quello che si prospettava davanti a tutti i fisioterapisti. La terapia manuale, l’osteopatia e la chiropratica stavano prendendo piede e le persone erano molto contente di questo nuovo approccio “hands on”. Bisognava distinguersi dalla solita fisioterapia di ospedale basata su contrazioni muscolari, movimento e cammino, e le manipolazioni e gli strumenti sembravano arrivare a curare patologie considerate ostiche.

In tutto il mondo le scuole di terapia manuale crescevano, e con loro il numero di iscritti. Non c’era corso che non facesse il tutto esaurito. Maitland, Kaltenborn, Mullingan, Ciryax, Maigne, Palmer, Still… Tutti profeti e audaci inventori di nuovi metodi di cura e trattamento.
Con le tue mani e un po’ di destrezza potevi risolvere tutti i tipi di patologie. Io stesso ero rimasto affascinato da questa possibilità. Volevo essere anch’io uno di quelli bravi a sistemare le persone.

Tutti questi “maestri” della terapia manuale facevano a gara nel dare il proprio nome alla nuova tecnica inventata. A creare corsi di aggiornamento e formare professori convinti nel moltiplicare il loro credo. Non c’era come mission la FISIOTERAPIA, era solo “il corso di quello”, “il corso di quell’altro” o creare il titolo OMT/osteopata/chiropratico che si differenziasse dal semplice fisioterapista. Noi tutti, da bravi tagliaboschi e manager, ci siamo messi a studiare, imparare e difendere questi approcci terapeutici.

C’era solo una voce fuori dal coro, la voce di una donna umile, senza interessi di fama o guadagno. Una donna che è stata capace di salire sull’albero più alto per indicare la retta via a tutti. E salire sull’albero è voluto dire: studio, scetticismo, passione e tanta pratica…Pochi l’hanno saputa ascoltare.

La retta via è l’esercizio terapeutico. Oggi ormai è chiaro. Tutti sono concordi nel dire che l’esercizio è l’unico e sicuro strumento di cura e riabilitazione. Non passa giorno in cui non vedo articoli che smontano l’efficacia della della terapia manuale (e) passiva.

Shirley Sahrmann lo diceva già negli anni ’80. Peccato che in quel periodo erano tutti presi a scrocchiare colli e usare ganci, aghi e martelli… faceva figo (e faceva soldi).
Purtroppo però lo scotto lo stiamo pagando adesso. Abbiamo buttato via anni di studi ed esperienza nel cercare di giustificare trattamenti manuali che di scientifico hanno ben poco. Siamo stati come i falciatori nella giungla… soddisfatti solo di fare progressi, senza capire che la direzione era sbagliata.

Se solo avessimo capito prima che:

“L’unico modo di curare una persona è INSEGNARE, DIMOSTRARE, FAR COMPRENDERE”.

Con le mani addosso curiamo solo il nostro portafoglio.
Fra qualche decennio guarderemo sorridendo a questo periodo scellerato. I vari gruppi di terapia manuale, osteopatia, chiropratica etc etc, scompariranno perché alla stessa stregua dell’omeopatia.
Oggi però dobbiamo trovare i leader giusti, i leader che hanno una vera visione futura. Persone che mettono davanti il “movimento FISIOTERAPIA”, e non i propri interessi per mettere il loro nome su qualche altro metodo fantascientifico e vendere il prossimo corso di supercazzole.